In questo saggio del 1967 Althusser affronta direttamente le tematiche del Contratto Sociale, con la definizione dei successivi scarti teorici che l'articolano per contraddizioni, rimozioni e spostamenti.
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Alienazione (generale) contro alienazione, costituzione di una delle parti contraenti (il popolo-comunità) nel contratto, senza che gli sia anteriore, il rifiuto di un terzo garante del patto (ovvero l'interiorizzazione dell'alienazione), la restituzione come libertà dei diritti ceduti, la definizione dell'interesse generale come interesse del corpo comunitario (speculare a quello particolare come amour propre del singolo), infine l'inconcludente dialettica fra volonté generale e volonté de tous. Questa è risolubile soltanto assumendo l'interesse sotto un profilo moralistico e offrendo un supporto etico-ideologico al formalismo giuridico. Quindi costumi, educazione, feste, orientamento (condizionamento) dell'opinione, religione civile. Ma non basta. Occorre anche una pratica per la soppressione delle classi: la soluzione è una regressione economica verso la dissoluzione del modo di produzione feudale: il piccolo produttore indipendente, l'artigianato urbano o rurale. Ma come ottenere una tale regressione se non attraverso la predicazione morale, cioè l'azione ideologica. Scacco interno del Contratto sociale e simultaneo transfert nell'immaginazione letteraria: il romanzo sentimentale e quello pedagogico, l'autobiografia più o meno immaginaria delle Confessioni, il lirismo delle Passeggiate, la monologante teatralità dei Dialoghi. Non vi mancheranno religione, magia e sogni.