I quattro saggi contenuti in questo volume costituiscono la più esplicita riflessione di Derrida sull'arte pittorica.
[...]
Una riflessione condotta sul registro della filosofia estetica, nel confronto con Kant, Heidegger, Benjamin e altri, ma anche su quello della critica d'arte, con l'analisi di molte opere (di Van Gogh, Adami e Titus-Carmel, per citare solo alcuni degli autori) e lo sguardo rivolto allo sviluppo delle correnti artistiche. Il filosofo francese conduce il ragionamento con uno stile che rifugge la discorsività e affronta le questioni sempre da una duplice prospettiva, dentro e fuori, con il risultato di coinvolgere il lettore nel vortice del pensiero e di straniarlo allo stesso tempo, con la medesima intensità.